Immagini di Europa
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Immagine di Europa, presa dal Voyager 2, ed
è una delle immagini a più
alta risoluzione. Mostra la quasi totale assenza di crateri
da impatto e la piattezza della sua superficie.
Cortesia NASA/JPL.
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Immagine di Europa presa dal Voyager 2 da lontano. Si notano
l'insieme di linee che attraversano la superficie del satellite.
Cortesia NASA/JPL.
- Immagini di Europa prese dalla sonda Galileo il 17 giugno del 1996.
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Vista dei due emisferi di Europa nelle immagini della sonda Galileo.
Cortesia NASA/JPL.
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Un confronto tra le principali strutture superficiali
della superficie di Europa nelle immagini della sonda Galileo.
Cortesia NASA/JPL.
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Un mosaico delle strutture "ghiacciate"
della superficie di Europa nelle immagini della sonda Galileo.
Cortesia NASA/JPL.
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Europa ha una crosta ghiacciata con numerose fratture che sono
indicate dalle linee scure ed incurvate nel bordo dell'immagine.
Le fratture hanno origine da "placche" di dimensioni di 30 km circa.
Dal momento che alcune placche ruotano e si spostano in posizioni nuove
si suppone che galleggino su delle strutture sottostanti di "acqua"
profonde almeno un centinaio di km. Questa immagine copre una area
di 156000 km 2:
la più piccola struttura visibile ha una risoluzione
di circa 1.6 km.
Cortesia NASA/JPL.
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Questa immagine di Europa
mette in evidenza una area di 238x225 km.
La sua superficie sembra
abbastanza giovane ed appare formata da creste e fratture
sebbene siano presenti alcuni crateri da impatto.
Cortesia NASA/JPL.
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Si nota, proprio al centro dell'immagine
(di dimensioni 860 x 700 km),
un nuovo cratere da impatto, dalle dimensioni di 30 km circa.
L'impatto ha scavato la crosta ghiacciata del satellite lanciando dei
resti nella zona circostante. Il margine esterno
della tripla X diffusa potrebbe indicare
l'azione di geyser che portano del
materiale più caldo in superficie.
Cortesia NASA/JPL.
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Immagine a falsi colori della regione "Mons Linea".
I falsi colori mettono in evidenza la struttura composita del materiale
della superficie di Europa costituita da grani di ghiaccio di diverso
spessore.
Cortesia NASA/JPL.