Immagini di Io
-
Immagine animata del
bordo di Io con sbuffi di sei vulcani attivi sullo sfondo.
Presa dal Voyager 2 il 9 luglio 1979 da una distanza di circa
1.2 milioni di km; era la prima prova
dell'esistenza di vulcani attivi nel Sistema Solare oltre la Terra.
Cortesia NASA/JPL.
-
Immagine di Io presa dal Voyager 1 il 4 marzo del 1979.
Le aree in colore marrone ed arancio sono
probabilmente emissioni di zolfo con misture sempre
di zolfo. Si notano delle caldere vulcaniche di dimensioni fino a 200 km.
Esistono regioni montuose vicino al polo nord con alcune strutture
che superano gli 8 km di altezza.
Cortesia NASA/JPL.
-
Immagine di Io con particolari del vulcano Pele. Si notano intorno ad esso
gli effetti delle eruzioni.
Cortesia NASA/JPL.
-
Visione ingrandita nell' emisfero nord di Io, della Regione Loki Patera.
La grande regione scura potrebbe essere costituita da zolfo liquido che
"galleggia" su di uno strato interno di zolfo solido.
Cortesia NASA/JPL.
-
Immagine di Io con dettagli del
vulcano Loki Patera presa dal Voyager 1. Cortesia NASA/JPL.
- Immagini di Io prese dalla sonda Galileo.
-
Dalla sonda Galileo il 9 novembre del 1996.
Questa
immagine di Io lo mostra in falsi colori con il mezzo interplanetario
sullo sfondo. Il nord nell' immagine è in alto e l' est in basso.
La maggior parte della superficie visibile di Io è in ombra.
Si nota uno "sbuffo", che si estende per quasi 100 km,
in luce bianca dell'eruzione del vulcano Prometheus.
La luce diffusa da Prometheus contribuisce alla emissione di
colore giallastro che appare nello sfondo della immagine. Si tratta di
gas che ha origine da Io ed è composto da nubi di sodio.
Cortesia NASA/JPL.
-
Immagine di Io presa dalla sonda Galileo il 3 luglio del 1997. L'immagine mostra dettagli delle regioni vulcaniche con zone colorate
che rappresentano i depositi sulfurei delle eruzioni. Il nord è in alto
ed il Sole illumina Io praticamente da dietro la sonda. La più piccola struttura ha dimensioni
di circa 1.3 km. La superficie di Io è coperta da depositi vulcanici di
silicati e molti composti ricchi di zolfo. Le aree scure sono regioni di
recente attività vulcanica. Molte sono le caratteristiche della sua superficie
che sono cambiate dalle riprese dei Voyager, di quasi 20 anni prima. Cortesia NASA/JPL.
-
L' immagine mostra lo
sbuffo della eruzione del vulcano Ra Patera.
A destra si mostra il confronto tra l'immagine del Voyager (in alto)
e di Galileo (in basso) a distanza di 17 anni.
Si nota un variazione consistente nella superficie circostante al vulcano
in un' area di 40000 km quadrati.
Cortesia NASA/JPL.
-
Immagine di Io presa dalla sonda Galileo
(a destra) con il confronto con la immagine
della stessa zona (a sinistra) presa dal Voyager nel settembre del 1979.
Si notano il vulcano Prometheus (in alto) ed il vulcano Cullan Patera (in
basso). Sono evidenti i cambiamenti dovuti all' attività
vulcaniche in questi ultimi 17 anni.
Cortesia NASA/JPL.
-
Haemus mons: montagna collocata vicino al polo sud di Io.
Ha un diametro da 200 a 100 km. Alcune montagne di Io sono alte fino a 10 km.
Cortesia NASA/JPL.
-
Campo magnetico di Io.